Di Simone Bandini
Di certo avrete sentito parlare di transizione ecologica, di quel concetto astratto che potremmo definire come “quel processo di innovazione tecnologica e rivoluzione ambientale volto a favorire l’economia e lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente e della sua sostenibilità” che l’Unione Europea ha tradotto in senso normativo con una serie di orientamenti politici, leggi e dispositivi – con ricadute economiche, sociali e culturali di grande rilievo. Un argomento che spesso divide opposte fazioni, come se fossimo allo stadio. Ma per valutare la sua essenza scendiamo nel concreto, parlandovi del professionista Alessio Selvaggi, dell’azienda ‘3Energy’ e dell’architetto Michela Rosi, dello studio ProjectHouse – uniti nella vita e nel lavoro per la promozione e lo sviluppo di questo ideale – del quale sono esempi ‘viventi’.
Per comprendere la sua passione per l’ecologia occorre evocare la sua infanzia e la mitica maestra Ivana della scuola elementare di Selci: “E’ lei che mi ha trasmesso l’amore per le scienze, la natura e la campagna dove sono cresciuto”, ci racconta Alessio.
Crescendo e volendosi realizzare ne ha compreso il valore etico, ed anche il potenziale economico: “Non ho fatto altro che trasferire questo modo di essere in ambito professionale”.
Il primo passo? La ristrutturazione della nostra abitazione, nel 2015: “Abbiamo capito come immaginare il futuro, potendo altresì risparmiare, puntando con decisione all’efficienza energetica della nostra casa”, interviene ora Michela.
“Allora, ricordo di aver installato, in zona, il primo impianto radiante a secco integrato con isolanti in fibra di legno, che abbiamo riproposto anche a tetto, solo con una densità diversa e, tocco finale, un parquet di legno a terra”, precisa Alessio.
L’essenza di questo intervento – come degli altri a venire – è stata quella di poter riscaldare e raffrescare gli ambienti tramite una efficiente pompa di calore ed alimentare il sistema con energia fotovoltaica. Un passo decisivo verso l’indipendenza energetica e l’ecologia: “Un obiettivo che, ad oggi, è stato raggiunto”.
Tre anni fa, con l’evoluzione delle tecnologie specifiche della mobilità elettrica, hanno inoltre aggiornato il loro parco macchine, privato e professionale, rendendolo quasi completamente elettrico: “La sera, di rientro in famiglia ricarichiamo le batterie e, l’indomani, siamo pronti per ripartire!”.
Insomma, uno stile di vita ‘ecologico’ integrale e coerente – che non si limita al fatto commerciale ma che va oltre, essendo in primis una condizione etica. Alessio e Michela incarnano l’entusiasmo e la spontaneità di questa nuova prospettiva.
Non vi nascondo che anche io, più volte, sono stato affascinato dall’idea di progettare un’abitazione totalmente off-grid, cioè totalmente indipendente dal punto di vista energetico. Ma il mio, è un sogno realizzabile?
“Ad oggi si può fare – e le soluzioni sono molteplici. C’è sicuramente un cospicuo investimento iniziale da fare che, tuttavia, nel tempo rivaluta il valore dell’immobile; ma i vantaggi anche immediati di gestione sono impagabili: dal risparmio energetico a quello concretamente economico e fino all’aumento tangibile del comfort abitativo. Il cerchio si chiude, infine, con la necessaria integrazione tra auto elettrica e impianto fotovoltaico, come dicevamo, che ammortizza in modo rilevante il costo a km del veicolo”.
Andando avanti con la nostra conversazione, capiamo come la tipologia di immobile sia fondamentale, che si tratti di un casolare in campagna piuttosto che di un appartamento in città. Il primo ha una dispersione di energia termica solitamente molto maggiore, ad esempio, se non altro per il fatto di essere isolato. Che fare dunque?
“La prima cosa è eliminare il Gpl, che ha costi molto elevati e un indice di conversione termica più basso rispetto ad altri sistemi: una soluzione ideale è l’installazione di una pompa di calore”. Etico, sostenibile, il suo generatore può sia riscaldare che raffrescare con un COP, ovvero il Coefficiente Operativo di Produzione, davvero molto elevato (un rapporto energetico di 1 a 4 circa, che consuma 1 kw/h elettrico cedendo 4 kw termici).
Un altro avanzamento è certamente, quando possibile, la predisposizione di un cappotto termico in fibra di vetro, legno, lana di roccia: “In effetti propongo solo soluzioni ecologiche e performanti; le altre nemmeno le considero”, aggiunge Michela. Infine, andrà valutata la sostituzione degli infissi con modelli e materiali più efficienti poiché le finestre sono, appunto, “la parte più debole della casa per la dispersione del calore”.
“Va inoltre sfatato il mito – prosegue Alessio – che la pompa di calore non possa funzionare con i termosifoni. Ne esistono infatti delle versioni pensate per condizioni climatiche critiche, pensando invece a soluzioni radianti a pavimento in situazioni ambientali meno difficili. Se prendiamo, ad esempio, un casolare con vecchi radiatori servirà una pompa di calore progettata per il funzionamento in alta temperatura: “Tutto dipende da un’attenta valutazione energetica preliminare redatta sul fabbricato in oggetto e sulle sue particolari strutture”, ci dice Michela.
Un altro vantaggio della pompa di calore è che, inoltre, rispetto al riscaldamento a legna, pellet o cippato, non richiede grandi spazi e lavoro di stoccaggio – e può fare a meno di manutenzioni periodiche importanti e non è soggetta a guasti ricorrenti.
Una tecnologia che, spiegata in soldoni, è quella del ‘circuito frigo’ che manda in compressione il gas refrigerante; comprimendosi il gas si riscalda e cede il calore stesso all’acqua tecnica dell’impianto (che si tratti di fan coil piuttosto che di radiatori). A valle, il calore si distribuisce su sistemi radianti a pavimento o, meglio ancora, su radianti a soffitto: “Che sono i migliori, istantanei, più omogenei nella distribuzione del calore e assolutamente fenomenali nel raffrescamento”, prosegue Alessio.
Non va inoltre dimenticato come in una casa ben efficientata e coibentata, il ricircolo dell’aria sia molto importante per uno standard di vita e igiene elevato: “Per questo interviene la VMC (Ventilazione Meccanica Controllata), centralizzata, magari gestita con sistemi domotici e di building automation”.
È parte integrante della squadra operativa di 3Energy anche Andrea, fratello di Alessio: “Siamo intercambiabili, questa è la nostra forza. Tuttavia, le mie competenze riguardano più da vicino la parte idraulica, mentre Andrea segue solitamente la parte elettrica”.
Aspettando il futuro, che in realtà è già tra di noi con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale applicata a queste nuove tecnologie, Alessio e Michela ci raccontano come, evadendo dal quotidiano, frequentino assiduamente la montagna, amando il contatto con la natura e le uscite nei boschi.
Il posto del cuore? Il Trentino-Alto Adige, per la mentalità conservativa ed assieme evolutiva, oltre alle sue superbe valli e vette alpine.
Info: ProjectHouse – 3Energy, Viale Nardi 18/A, Selci – San Giustino (Pg)
È di imminente apertura una nuova sede a Pieve Santo Stefano (Ar), in Via Sulpizia 17.
Tel. 333 5743924 (Michela) / 392 8882316 (Alessio)
Mail: info@projecthouse.biz / info@3-energy.it
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