Di Simone Bandini

 

Siamo con l’Assessore neoeletto alla Cultura Roberto Trabalzini per il nostro, ormai consueto appuntamento, con Torrita di Siena: la sua storia antica, la natura incontaminata e i tanti eventi che le associazioni cittadine portano avanti con entusiasmo, da decenni, insieme all’Amministrazione Comunale. Vi parliamo, questa volta, della Nuova Stagione del Teatro degli Oscuri, con le parole della Direttrice Artistica Laura Ruocco – poi dello storico Palio dei Somari che si disputerà, come tradizione vuole, all’inizio della primavera.

 

Giusto di recente è stata annunciata la nuova stagione del Teatro degli Oscuri diretta da Laura Ruocco, allestita della ‘Compagnia Teatro Giovani Torrita’, che prevede nove appuntamenti dal 2 novembre al 9 maggio. Alle luci della ribalta, nel piccolo borgo toscano, giungono nomi affermati del teatro italiano, l’energia del gospel, eventi per i più piccoli e talenti emergenti.

Il gruppo, animato da una fervente attività artistica, è attivo sin dal 1997 con l’intento dichiarato di stimolare e sostenere la crescita morale e sociale del tessuto sociale, promuovendo la diffusione dell’arte e della cultura teatrale, con particolare riferimento al teatro musicale, del quale è divenuta punto di riferimento territoriale e nazionale.

Ma chiediamo direttamente alla Direttrice Artistica, Laura Ruocco, cosa significa lavorare con una compagnia di giovani, in una piccola ma appassionata realtà come quella del nostro borgo medievale.

 

 

VALLEY LIFE: Laura ben trovata, come è nata la collaborazione con il Teatro degli Oscuri in questo angolo ‘segreto’ di Toscana?

LAURA RUOCCO: La mia avventura come direttrice artistica della stagione teatrale del Teatro degli Oscuri di Torrita di Siena, è nata, in primis, grazie all’incontro con la Compagnia Teatro Giovani Torrita, che avevo conosciuto attraverso qualche loro giovane componente anni fa durante stage di perfezionamento in cui ero coinvolta come docente. Successivamente, quando dieci anni fa l’attuale sindaco e giunta comunale hanno chiesto alla Compagnia di gestire la stagione teatrale, la Compagnia ha pensato di propormi in qualità di direttrice artistica e così è nato tutto.

VL: Cosa puoi dirci di questa nuova stagione teatrale? Quali sono stati i principi che hanno ispirato la scelta di questo nuovo calendario di spettacoli?

LR: Dieci anni fa il mio obiettivo principale era quello di far sì che il Teatro ritornasse ad essere un luogo di appartenenza e di vita del territorio. Un luogo in cui ci si ritrova, in cui trascorrere tempo insieme, in cui si condividono idee ed emozioni. Quando sono arrivata il Teatro aveva 10 abbonati, gli spettacoli erano prevalentemente vuoti e con, tra l’altro, un grande investimento di danari; ma la cosa che mi aveva più colpito era che quel posto non appartenesse a nessuno. Oggi fortunatamente, grazie al pubblico ma anche al lavoro serio e costante dell’amministrazione comunale e della compagnia Teatro Giovani Torrita, l’obbiettivo è stato raggiunto e, di conseguenza, è già da ormai tre anni che posso lavorare sulla proposta di cartelloni più vari, con un respiro più ampio, sia in termini di numerosità della compagnia ospite che di complessità dello spettacolo in cartellone. Inserisco sempre alcune proposte rivolte ai giovanissimi e alle scuole, in un’ottica anche di formazione del pubblico e, in generale, direi che oggi ho più libertà e mezzi per programmare, grazie alla fiducia e al sostegno dei miei committenti e a quella, fondamentale, del pubblico.  In generale, essendo l’unico Teatro di una piccola comunità, cerco di proporre un cartellone vario che possa soddisfare gusti e generi diversi. Quest’anno accanto a commedie brillanti e a nomi noti come quello di Chiara Francini, Maurizio Micheli, Matteo Vacca, Gianluca Guidi, ci sono sempre spettacoli più ‘giovani’ come quello con Manuela Bisanti firmato da Massimiliano Bruno; spettacoli musicali a cura della stessa Compagnia Teatro Giovani; spettacoli più all’avanguardia e adatti anche alle scuole come ‘L’Europa non cade dal cielo’ a cura del teatro delle Albe di Ravenna. Pippi Calzelunghe è la mia proposta di quest’anno per i bimbi più piccoli. Non mancherà il Concerto Gospel, nel periodo natalizio.

 

 

VL: Quale lo spettacolo che la tende più orgogliosa?

 

LR: In realtà non c’è uno spettacolo che mi rende più orgogliosa, nel senso che tutti gli spettacoli proposti sono sempre stati per me importanti e degni di essere visti. Questo indipendentemente dal giudizio del pubblico, perché il senso dell’incontro a Teatro, è proprio questo. Un dialogo vero con il pubblico che partecipa, sia che confermi le mie scelte, che non ci si ritrovi o che sia convinto a metà. Penso che la responsabilità di una direzione artistica sia quella di conoscere il pubblico e di accontentarlo nei suoi desideri, ma anche di stupirlo, provocarlo e magari portarlo anche in zone dove non sarebbe andato. Per questo dico che ho sempre amato le proposte che ho fatto perché ci ho sempre creduto. Oggi il mio traguardo vero, in termini di orgoglio, sarebbe riuscire a vendere abbonamenti ciechi, al buio. Vorrebbe dire che il pubblico è consapevole della bellezza di “quell’appuntamento” mensile, lo ritiene un’abitudine imprescindibile all’interno della sua vita quotidiana e, inoltre, che non ha bisogno di leggere titoli o nomi, perché sa che la proposta sarebbe comunque di sua fiducia. Lo so è utopistico e, d’altronde nessuno teatro al mondo lo fa… ma chissà che un domani non si possa essere i primi!

 

 

Passiamo ora alla manifestazione per antonomasia di Torrita, ‘Il Palio dei Somari’, che da anni suscita e rinnova la competizione tra gli otto rioni del suo territorio: Porta a Pago, Porta a Sole, Porta Gavina, Porta Nova, Cavone, Le Fonti, Refenero e Stazione. Giornate divise tra artigianato, gastronomia e folclore – che culminano negli attesi momenti del Palio stesso e del celebre Corteo Storico.

Correva l’anno 1966 e si volle allora celebrare allora la grande tradizione del legno con una manifestazione degna di questa sapienza cittadina: così ebbe inizio una festa ispirata alla semplicità, alla destrezza e alla tenacia del lavoro artigiano – il cui padrino non poteva che essere San Giuseppe con il suo somarello.

Oggi la disfida tra i rioni è accesa – ed è un lavoro che impegna tutto il paese, tutto l’anno: “Il silenzio che precede l’inizio di ogni carriera, gli occhi del pubblico puntati sull’avanzare dei somari sul tufo, la speranza dei contradaioli più appassionati di veder trionfare la propria Contrada in una disputa che ammette solo colpi di scena”.  Alla carriera prendono parte gli otto somari assegnati per estrazione alle Contrade, montati dai rispettivi fantini.

Proprio per l’imprevedibilità e l’indole dei somari, la corsa è di difficile interpretazione – ed è piuttosto arduo fare pronostici. Un tratto distintivo di questa competizione che la rende affascinante, alla maniera antica: “La tensione rimane alta sino al termine della gara, quando il primo somaro compie i quattro giri della pista necessari ad aggiudicarsi il Palio, l’ambito drappellone dipinto, immediatamente affidato alla Contrada vincitrice e portato in trionfo da questa fino alla propria sede”, ci racconta il Presidente Massimo Bolici.

Il corteo storico è invece un viaggio nel XV secolo, dove ogni figurante trova il posto che gli compete in una scenografica sfilata per le vie del borgo dove la modernità è sospesa e si torna indietro nella storia con gli armigeri, i signori e le dame di un tempo: “Il corteo caratterizza tutta la manifestazione ed è motivo di vanto per il popolo torritese e le Contrade, per la ricercatezza con cui sono curati tutti i dettagli dei vestiti portati in sfilata”.

 

 

VALLEY LIFE: Presidente, cosa significa per il borgo di Torrita questa festa cittadina? Un valore che va sicuramente oltre il dato sportivo o folcloristico, vero?

MASSIMO BOLICI: È sicuramente una tradizione importante per il nostro territorio, un patrimonio da valorizzare e custodire. Il palio unisce un’intera comunità, non solamente per i giorni della festa, ma per l’intero anno: i ragazzi e le ragazze più giovani, infatti, grazie alla scuola del Gruppo Sbandieratori e Tamburini si ritrovano settimanalmente per prepararsi all’evento, sventolando bandiere e suonando tamburi. Le contrade vivono la festa nell’arco dell’intero anno e la preparazione al Palio coinvolge ed unisce grandi e piccoli contradaioli. Il Corteo storico poi, punta di diamante della manifestazione, tiene numerose persone sempre attive per permettere alla propria contrada di sfilare e di portare addosso i propri colori, con grande orgoglio. Noi abbiamo l’obbligo di tramandare ai più piccoli questa tradizione e questi valori.

VL: Il somaro, un animale certamente ben presente nel nostro immaginario. Cosa viene fatto per tutelarlo e valorizzarlo, al di là della sua funzione agonistica nel Palio?

MB: Il somaro, animale forte e caparbio, viene tutelato dall’Associazione con un severo regolamento della corsa: sono infatti previste sanzioni e squalifiche per i fantini che infieriscono sull’animale picchiandolo sul collo, sulla testa, o nelle orecchie con pugni o calci, o tirandone volontariamente il pelo. Sostanzialmente il fantino deve rispettare l’animale e lo deve solo guidare alla vittoria, con rispetto per l’animale e per la festa stessa. Proprio per valorizzarlo e  per dargli l’importanza che merita, la domenica precedente al palio, il somaro, è il protagonista di ‘Somarando’: la rassegna espositiva che si svolge ai giardini adiacenti al centro storico, dedicata al nostro animale, dove i bambini e non solo,  avranno hanno la possibilità di passare dei momenti insieme all’animale per conoscerlo ed apprezzarlo.

VL: Quale sarà la data della prossima edizione? Per la sua individuazione è richiesto un calcolo un po’ complesso… come mai?

MB: Originariamente il palio si correva il 19 marzo considerato festivo, poi la festa fu abolita e da allora il palio come da tradizione si tiene la domenica successiva al giorno di San Giuseppe (il 19 marzo). Tutto molto semplice! Nel 2025 la 68° edizione si svolgerà domenica 23 marzo.

 

Infine, un’ultima domanda la rivolgiamo a Roberto Trabalzini – che da qualche mese si è insediato in Comune con l’importante incarico di Assessore alla Cultura.

VALLEY LIFE: Come si deve, oggi, occuparsi della cultura in un piccolo borgo come Torrita – e come ‘si fanno i conti’ con risorse spesso limitate? Su cosa si deve puntare?

ROBERTO TRABALZINI: Occuparsi di cultura a Torrita significa dedicarsi alla promozione di quanto il nostro borgo esprime dal punto di vista storico. Il borgo medievale del capoluogo e quello di Montefollonico sono veri e propri scrigni che proteggono le opere racchiuse tra le mura delle proprie chiese e negli antichi palazzi. In momenti di ristrettezze economiche come quelli che stiamo vivendo, fondamentali quanto strategiche sono le collaborazioni con le associazioni culturali. Grazie al lavoro dei volontari di queste realtà è possibile tramandare tradizioni, sviluppare progetti di conoscenza e diffusione, e mantenere viva l’offerta culturale di Torrita.

 

Info e prenotazioni: Compagnia Teatro Giovani Torrita: Tel. 380 1944435 / www.teatrogiovanitorrita.it

Associazione Sagra San Giuseppe (Palio dei Somari): info@paliodeisomari.it / www.paliodeisomari.it

 

Per ulteriori informazioni sul territorio e le attività del Comune di Torrita di Siena: www.torritadisienaliving.it / www.active.torritadisienaliving.it / info@torritadisienaliving.it / Tel. 0578 717484 / 338 6525977