Perché il tempio di Piero della Francesca dovrebbe ospitare Frida Kahlo? Potrebbe sembrare uno di quegli accostamenti temerari – e spessissimo comunque di successo – a cui ci ha abituato il marketing dell’evento espositivo. Tra l’uno e altro, non ci fossero i secoli a separarli, basterebbe anche oggi la distanza spaziale tra Europa ed America Latina ma Piero della Francesca non è nuovo ad incontri impossibili a partire da quello con Burri, che, nella mostra Visitazioni del 2015, coabitò in modo pericolosamente ravvicinato con la Resurrezione. Allora i sette gradi di separazione furono garantiti dall’allestimento in due stanze diverse, oggi Frida Kahlo.
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La prima testimonianza storica si ritrova in una pergamena del 1010 conservata nell’Abbazia di San Lorenzo a Coltibuono, in quel documento viene chiamata plebes Sanctae Mariae quae dicitur Novella – con il termine novella nel medioevo si usava indicare un nuovo terreno messo a coltura.
read more >San Francesco, alter Christus. Davvero emozionante la ricerca di Umberto Pippolini non fosse altro che per lo spessore della sua voce che si infiamma e si fa profetica. Ma perché è così importante, in senso simbolico, la (ri)scoperta del vero volto di Francesco nel suo dipinto? Di certo per la natura del quesito, eminentemente metafisica, che interpreta il bisogno umano di trascendenza – in questa immagine che è epifania e rivelazione del Cristo stesso, mistero della vita nel suo ‘alto fattore’. Una vista che soddisfa un desiderio immediato: la necessità esistenziale di abbracciare il Sacro, di averne una percezione diretta, per quanto mediata dall’arte: “Quest’immagine di San Francesco è fedele al Santo, per un motivo più intrinseco che una semplice ipotetica somma di motivi somatici; lo è perché è un’immagine che vive di un riflesso
read more >Anche se il suo stile è fortemente condizionato dalle sculture cinetiche in fil di ferro di Alexander Calder e dalle opere di Picasso, Antonio si avvicina in particolar modo al mondo animale e all’ambiente naturale. Ha intrapreso la sua carriera artistica creando sculture astratte, oggi invece tra le sue “creature” troviamo bestie del mondo reale come cinghiali, cervi, cani e bovini, oltre ad animali più esotici tra cui rinoceronti e coccodrilli. Le sue opere sono spesso create utilizzando materiali di scarto e riciclati, tramite i quali ha ideato il concetto di “land art”. Per queste installazioni Antonio cerca luoghi sulle montagne o in campagna e costruisce le sue sculture con i materiali che trova sul posto.
read more >Le opere di Rosy sono legate in maniera particolare a due temi paralleli: la giustizia sociale e le difficoltà affrontate dai rifugiati in fuga dai paesi dilaniati dalla guerra. Il suo obiettivo è di comunicare, educare e modificare l’opinione pubblica attraverso la sua arte; le sue creazioni dimostrano infatti, compassione ed empatia. L’opera multimediale “Honorum” esprime proprio questo: è una creazione personale atta a onorare le vite dei bambini rifugiati, annegati nel Mar Mediterraneo.
read more >Dal mese di febbraio la città etrusca gode di un nuovo collegamento veloce con le grandi città del Nord Italia. Il treno Frecciarossa consente di spostarsi fra Milano e la nostra stazione in tre ore e questo renderà ancora più facile e confortevole visitare le nostre bellezze. La situazione sanitaria è ancora difficile ma l’Amministrazione Comunale, insieme a tutti gli operatori culturali e turistici, ha pronto un programma di eventi in totale sicurezza, oltre che una serie di pacchetti che prevedono la possibilità di «rifugiarsi» insieme ai propri familiari in una delle strutture ricettive del territorio. Cortona è un piccolo centro, con un grande cuore e con un territorio vastissimo e variegato: dalla montagna, alle dolci colline fino alle vallate, dove si producono alcune delle più interessanti eccellenze enogastronomiche della Toscana. Già da questa primavera, compatibilmente con le condizioni sanitarie, saranno allestite mostre e realizzati i primi eventi della stagione. L’idea di scegliere Cortona per il proprio «buen retiro», rispetto alla vita nelle grandi città, sta iniziando a fare breccia fra le scelte degli stili di vita post-Covid19. Già alcuni professionisti hanno deciso di trascorrere qui parte del loro tempo, potendo continuare a lavorare a distanza.
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