Di Benedetta Checcarelli

 

Fresco di rientro dall’esposizione del suo “Ki” a Forte dei Marmi, ora a Martina Franca fino al 30 aprile 2025, Andrea Roggi è pronto per volare a Nizza ed Amalfi.

“Questa mostra è stata, non a caso, in contemporanea con il G7”, sottolinea. E noi, adesso, come potremmo non essere curiosi?

 

 

Il titolo della mostra è Radici di umanità, articolata e distribuita in più punti del centro storico di Martina Franca – al centro dei riflettori per il recente G7 dove siamo stati padroni di casa – e già facente parte di un pacchetto di iniziative volte a inaugurare altri spettacoli, proprio nella stessa cittadina pugliese: “Concettualmente proseguiamo il nostro percorso di cultura della pace; le figure sono rappresentazioni di noi stessi e del nostro mondo, in particolare le radici, che simboleggiano il passato, e le olive, che sono invece le generazioni future”.

 

 

Il vero filo conduttore, tuttavia, resta sempre la conoscenza, il motore primo dell’umanità: “L’opera esposta – titolata Ki – presenta una sfera che è la forma primordiale per antonomasia, che emerge dalle radici stesse (come nella scultura “Energia della Vita”, creata assieme a Martin Katz).

Infatti, anche quando vengono esposte opere piuttosto grandi nelle città, assieme ad esse è sempre presente l’elemento sferico, iscritto all’interno di un percorso che corrisponde a un ritorno all’archetipo, cioè alla sfera, appunto, motivo geometrico armonico che non ha né rottura né cesura. In questo modo, viene inoltre rappresentata una doppia funzione dell’energia vitale: una descrittiva e l’altra sintetica, ovvero che ricerca la sintesi per restituirne l’essenza.

A Nizza il suo progetto scultoreo di richiamo internazionale, organizzato in collaborazione con Momentum Art Gallery, si svolgerà in due parti: dal 15 luglio al 15 settembre presso il Castello di Nizza e dal 15 settembre al 15 dicembre al Quai des États-Unis (nel lungomare).

Il 18 luglio avverrà, invece, l’inaugurazione della mostra ad Amalfi, creata in collaborazione con la galleria d’arte Ravagnan e con l’amministrazione comunale, che durerà fino a novembre: “La parte complessa diventa la ricezione del pubblico, proprio perché si punta a valorizzare l’ispirazione artistica del nostro inconscio rispetto alla sola fisicità della materia utilizzata: ciò è dato anche dall’esigenza di rimanere al passo coi cambiamenti, mettendo in rilievo la figura umana sia in quanto individuo che in quanto emblema della collettività”. La suddetta trasformazione avviene però anche per l’artista, il cui ruolo risulta ancor più fondamentale, tanto che Roggi arriva a definirlo (e, di conseguenza, a definirsi) un “cronista del suo tempo, che ha il dovere morale di raccontare la sua contemporaneità attraverso sensibilità e poetica personali”.

 

 

Info: LA SCULTURA DI ANDREA ROGGI, Località Manciano 236b, Castiglion Fiorentino (Ar) / Tel. 0575 653401 / info@andrearoggi.com