Di Asia Caldelli
In un mondo sempre più frenetico emerge una realtà che, con coraggio e visione, sta cambiando il modo in cui viviamo la moda. Questa realtà è Menabòh, una startup fondata da Gaia Rialti, che con il suo approccio innovativo, inclusivo e sostenibile, sta creando una vera e propria rivoluzione. Nell’epoca del fast fashion, dove tutto sembra essere a portata di mano evelocemente obsoleto, Menabòh propone un’alternativa concreta: una moda che non solo valorizza il passato, ma che ridà vita a cio che possediamo, trasformando capi inutilizzati in pezzi unici.
Questa startup è molto più di una piattaforma per l’upcycling: è un movimento che invita le persone a riflettere su come consumiamo, su cosa significa realmente amare ciò che possediamo e su come possiamo contribuire attivamente a un futuro più consapevole.
In questo numero autunnale, Valley Life rende di nuovo protagonista Menabòh e la sua community di creativi e consumatori, uniti dal desiderio di reinventare il concetto di moda. Al cuore di tutto ciò c’è una parola chiave che risuona in ogni elemento: la resilienza, perché non è tutto solo una questione di stile o di sostenibilità. Questa resilienza si manifesta sia nel percorso personale della fondatrice, che ha saputo trasformare sfide in opportunità, sia nel concetto stesso di upcycling, dove ogni capo d’abbigliamento rinasce e si trasforma, trovando nuova vita e significato.
Nuovi Progetti per una Moda Inclusiva e Consapevole
Uno degli aspetti più innovativi dell’evoluzione di Menabòh è il suo impegno verso l’educazione delle nuove generazioni. In collaborazione con le scuole internazionali di Firenze, la startup promuove attività interattive pensate per coinvolgere gli studenti: in un mondo che si muove a ritmi innaturali, Gaia invita i ragazzi ad allontanarsi dalla massa e a scegliere uno stile unico e che rispetta l’ambiente; l’obiettivo è guidare gli studenti verso la ricerca della propria identità stilistica strizzando l’occhio alla sostenibilità. Questi eventi sono progettati per aumentare la consapevolezza su temi come l’economia circolare e la sostenibilità, ma anche per stimolare i giovani a pensare in maniera creativa. L’obiettivo è far capire ai giovani che la moda non deve essere sinonimo di consumo impulsivo, ma può diventare un mezzo di espressione creativa e consapevole. Menabòh dà agli studenti l’opportunità di diventare protagonisti del cambiamento: «Vogliamo che i giovani vedano la moda come un nuovo modo per fare scelte consapevoli e per esprimere se stessi» spiega Gaia.
L’Incontro tra Passato e Futuro: Lo Shooting di Gavorrano
Uno dei progetti più suggestivi realizzati di recente, è stato lo shooting fotografico presso il Teatro Romano di Gavorrano realizzato dalla giovane laureanda Asia Canocchi. Questa location storica ha incarnato perfettamente la filosofia di Menabòh rappresentando il punto d’incontro tra tradizione e innovazione. Il teatro, con le sue rovine si sono trasformati in uno scenario dove gli abiti upcycled hanno preso vita, dimostrando che la bellezza del passato può fondersi con la creatività del presente. Questo progetto è stato un modo potente per raccontare Menabòh e catturare storie di rinascita, come quella di abiti che, dopo essere stati per anni dimenticati, trovano una nuova opportunità: «Abbiamo scelto questa location perché volevamo sottolineare come il passato possa ispirare il futuro», spiega Gaia; infatti, «L’upcycling è una forma di resilienza: ciò che sembrava destinato all’oblio rinasce, più forte e più bello di prima».
Le immagini scattate in questo contesto simbolico mostrano una moda che è al contempo sostenibile, elegante e piena di significato. L’upcycling, come il teatro, diventa così l’atto creativo che porta alla nascita di qualcosa di nuovo e Menabòh quella possibilità di dare ancora vita agli abiti, proprio come la storia di un luogo che può essere riscoperta e apprezzata nel presente.
La Resilienza: Un Motore di Cambiamento
La resilienza è un cuore pulsante per Menabòh. La stessa storia di Gaia Rialti è l’esempio di come con determinazione sia possibile affrontare ogni sfida e trasformarla in opportunità. Ogni abito trasformato non è solo un capo d’abbigliamento, è una testimonianza di rinascita, di come ciò che sembrava destinato a finire possa trovare una nuova espressione: «Questo è ciò che ci spinge a reinventarci», dice Gaia, «Ed è la stessa resilienza che rinasce attraverso l’upcycling».
Infatti, il futuro della moda non risiede nella produzione di massa, ma in una maggioreattenzione data dalla qualità e dalla durata dei capi: essere così una parte attiva di questo cambiamento e offrire un’alternativa concreta al fast fashion.
La Moda come Movimento Culturale
Quello che rende Menabòh davvero unico è la sua capacità di trasformare la moda in un movimento culturale. Non è solo una questione di vestiti: Menabòh sta creando una community che condivide gli stessi valori e lo stesso desiderio di fare una differenza concreta. Attraverso collaborazioni con scuole, designer emergenti e creativi, sta dando vita a un nuovo modo di pensare la moda dove sostenibilità e stile non sono in contrasto, ma si alimentano a vicenda: «Vogliamo divenire una piattaforma globale, un luogo dove le persone possano condividere idee, ispirazioni e storie», dice Gaia, «La nostra missione è far sì che l’upcycling diventi una scelta naturale per tutti». In un settore spesso dominato dalla velocità e dall’immediatezza, Menabòh si trova così a riflette sul significato della moda e ne stravolge la prospettiva: non un qualcosa da comprare e consumare, ma un mezzo per raccontare storie e per esprimere chi siamo, la nostra identità.
Guardare al Futuro: L’Evoluzione di Menabòh
Con progetti in continua espansione, Menabòh guarda al futuro con fiducia e determinazione. Gaia Rialti vede la sua startup come un punto di riferimento per una nuova generazione di consumatori che vogliono fare la differenza. Menabòh è un hub per designer e un luogo dove la loro essenza trova uno spazio in cui essere espressa. Affidarsi a Menabòh significa avere la certezza di una connessione autentica tra creatività e professionalità, garantendo al cliente l’alta qualità del risultato finale. Gaia Rialti e il suo team si occupano di coltivare il talento, offrendo una piattaforma dove poter sperimentare la creatività in maniera innovativa e di livello. Menabòh si impegna a seguire ogni fase del processo creativo, offrendo al consumatore la sicurezza di
affidarsi a mani esperte.
«Il nostro obiettivo non è solo reinventare, ma creare un rapporto di fiducia con i nostri clienti», spiega Gaia, «Vogliamo che chi acquista da noi si senta seguito e al sicuro, sapendo che dietro ogni capo c’è la professionalità dei nostri designer». Nel panorama dominato dal fast fashion, Menabòh si distingue proprio per la sua capacità di creare un legame: un vero e proprio patto di fiducia in cui il cliente diventa parte attiva del processo creativo.
Il risultato? Ogni capo è realizzato con maestria, attenzione ai dettagli e con l’intento di durare nel tempo. L’esperienza di acquisto è un momento di cura e consapevolezza. In un mondo dove tutto sembra essere usa e getta, Menabòh è la prova che la moda può essere molto più di ciò che vediamo nelle passerelle o nei negozi: un equilibrio tra innovazione e qualità è ciò che rende la startup un vero e proprio movimento in cui ognuno di noi può sentirsi parte.
La rivoluzione dell’upcycling!
Menabòh ti invita a guardare con occhi nuovi il tuo armadio. Cosa posso rinnovare oggi? Un tuo vecchio vestito può diventare una nuova espressione di te stesso, e con esso, contribuire alla costruzione di un mondo più sostenibile e creativo. Ancora una volta, Menabòh chiama i lettori di Valley Life a interrogarsi sul futuro: questa volta sotto il segno della resilienza, la forza che permette di trasformare le sfide in nuove opportunità.