Di Federico Donti
Il 10 ottobre, nella prestigiosa sede di Palazzo Trinci a Foligno (PG), si è svolta da parte della Federazione Italiana delle Associazioni e Club per l’UNESCO, la premiazione del Concorso aperto a tutte le associazioni e club UNESCO europei, relativo al tema “La Fabbrica nel Paesaggio 2024” per valorizzare le iniziative edilizie, di ristrutturazione e di restauro che si armonizzano con l’ambiente, dal punto di vista naturalistico, ma anche sociale e culturale.
Il Complesso Monumentale di S. Anna ha partecipato grazie all’iniziativa della Preside M. Antonietta Gargiulo, Presidente del Club per l’Unesco di Perugia-Gubbio- Alta Umbria, che lo ha proposto come sito candidato, congiuntamente al Preside Marcello Rinaldi, Presidente della Fondazione Culturale S. Anna; Il Complesso ha brillantemente conseguito la nota di MERITO con la motivazione “Per il costante e determinante impegno nella difesa del paesaggio e nell’uso sostenibile del territorio”.
Il premio nel definire il Complesso di S. Anna “esempio di costante impegno nella difesa del paesaggio” fa chiaramente riferimento alla sua storia nota, che lo vede utilizzato fin dal Medio Evo per attività di cultura umanitaria ed educativa, con l’ospitalità degli orfani, con il culto e con l’insegnamento, ma fa anche riferimento alla sua storia più antica. Infatti, con i recenti lavori di consolidamento sono venuti alla luce i resti di un tempio etrusco, con annessa attività termale curativa che hanno messo in evidenza l’antica vocazione naturalistica, il genius loci del sito: la prima fabbrica “etrusca” che ne ha caratterizzato l’uso rimasto nel tempo legato alla cura dello spirito.
Nella stessa Cerimonia di Premiazione, è stato conferito un premio significativo al Complesso dell’Eremo di Pale, presso Foligno, che è stato recentemente oggetto di un importante intervento di restauro; è un fatto noto che il monte di Pale, trovandosi esattamente alla stessa latitudine di Populonia, la città etrusca di Fuflona, si trovi sul decumano massimo dell’Etruria, cioè lungo la linea di massima estensione in direzione E-O, la linea sacra degli Etruschi.
È stata la sacralità di questa linea che ha indotto gli Etruschi a sagomare la punta della montagna a mò di tempio, rendendola visibile e distinguibile ai viandanti; sono stati certamente gli Etruschi a costruirvi la piccola “fabbrica”, probabilmente un piccolo tempio che per anni è stato successivamente la dimora di eremiti.
È doveroso costatare che dopo l’ampliamento ad est della Tuscia, con il territorio che dal Chiana ha raggiunto il Tevere, intervento a cui fanno riferimento storici come Erodoto e Dionigi di Alicarnasso, il decumano massimo si sia spostato a nord, esattamente dove gli Etruschi hanno voluto fondare Perugia, sul nuovo decumano massimo che unisce S. Vincenzo nel Tirreno con la città di Perugia.
Ignara di aver onorato con premi speciali le due linee sacre degli Etruschi, la Commissione esaminatrice delle Candidature del Concorso “La Fabbrica nel Paesaggio 2024”, ha consentito di mettere in evidenza due emergenze rilevanti della civiltà etrusca che testimoniano una sua fase importante, avvenuta nella seconda metà del II millennio a.C., con l’estensione del territorio della Tuscia, a seguito della donazione effettuata da parte degli amici Pelasgi agli Etruschi.
La Commissione nel conferire i due premi della Fabbrica nel Paesaggio, rispettivamente al Complesso Monumentale di S. Anna a Perugia ed
all’Eremo di Pale ha premiato il naturalismo etrusco così vivo e potente da resistere oltre a tremila anni di culture diverse che hanno modificato la fabbrica, ma non la sua anima, cioè il genio del luogo.
È un onore, per l’Umbria intera, aver ricevuto queste prestigiose onorificenze, e per Perugia è uno stimolo a proseguire il percorso nel progetto “Perugia Etrusca Patrimonio dell’Umanità” che pone l’attenzione alla storia della città, della quale la fabbrica di S. Anna è solo una minima parte.
Siamo andati presso la sede UNESCO del Club per l’Unesco di Perugia nel Complesso di Sant’Anna per incontrare la Preside Gargiulo alla quale abbiamo fatto i complimenti da parte della redazione per il risultato conseguito; evitando i convenevoli la preside con serena pacatezza ci interrompe: “Voi giornalisti potreste essere il perno di un’operazione culturale che è destinata ad affermarsi e sta alle vostre testate giornalistiche la comprensione della sua importanza, anche se non esistono sponsor economici che la sostengono. Gli obiettivi che intende raggiungere il Comitato sono vincenti perché basati sulla realtà dei valori dell’antica città di Perugia, che il nostro progetto intende riportare alla luce e in auge. In termini concreti: abbiamo trasmesso all’Assessore alla Cultura Pierini la lettera con la quale ufficialmente prende il via la fase istituzionale del Progetto. Per il nostro Comitato inizia l’impegno che ci coinvolge maggiormente: se vogliamo che Perugia venga riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità, dobbiamo divenire noi stessi un gruppo culturale in grado di far crescere la comunità culturale, omogenea e compatta della città. Da ideatori del progetto dobbiamo diventare protagonisti.
Le nostre 16 Associazioni riunite nella condivisione dello Statuto del Comitato, hanno fatto il primo importante passo, ma per raggiungere l’obiettivo dobbiamo essere convinti che la nostra città abbia valori tali da meritare il riconoscimento e questo può accadere solo attraverso la conoscenza dei fatti, cioè della storia reale della città. Solo allora potremo valutare quali siano gli effettivi meriti, altrimenti la nostra sarebbe solo un’operazione di marketing, senza valore e con poche speranze di riuscita. Nel documento inviato all’Assessore è scritto esplicitamente che Perugia non è ancora comunità culturale, così come non lo è ancora il nostro Comitato che si appresta ad acquisire maggiore consapevolezza attraverso le azioni che andremo a programmare; esse seguiranno i criteri definiti dall’UNESCO per essere inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale, che riportiamo di seguito, e che Perugia a nostro giudizio assolve:
- Essere capolavoro del genio umano: la città etrusca di Perugia, denominata “Città del Cielo” per i suoi riferimenti astronomici etruschi, lo è, come espressione del genio della civiltà etrusca;
- Essere testimonianza di un forte interscambio di valori umani;
III. Essere testimonianza eccezionale di una civiltà vivente o scomparsa;
- Costituire un esempio straordinario di una tipologia edilizia o di un insieme architettonico;
- Essere un esempio eccezionale di un insediamento urbano tradizionale;
- Essere riferimento diretto o indiretto a valori di significato universale eccezionale;
Per ora intendiamo soffermarci sul criterio n° 1, cioè “che Perugia Etrusca sia Capolavoro del Genio Umano”.
Abbiamo invitato tutte le associazioni che intendono intervenire sull’argomento, anche con consigli o idee, ad inoltrare alla nostra segreteria una memoria che vorremmo che si svolgesse nel prossimo mese di dicembre (nel giorno 10) dal titolo “La città di Perugia Etrusca Capolavoro del Genio Umano” alla luce del primo criterio UNESCO. Prima del convegno sarà convocata un’Assemblea per il giorno 16 prossimo venturo che dovrà vagliare le proposte pervenute e, se sarà necessario, saranno effettuate altre assemblee preparatorie del convegno del 10 dicembre”.
Il Convegno sarà molto importante perché volto a coinvolgere in vari motivi sia gli organi di comando della nostra città, sia la popolazione e gli stessi componenti del comitato: “Confidiamo anche da parte della vostra rivista che ne comprenda l’importanza e auspichiamo la vostra partecipazione attiva al convegno.”
Il colloquio è stato molto interessante, anche se piuttosto unidirezionale. Mi ha consentito di approfondire le mie conoscenze sugli Etruschi e sull’antichità, nonché di incontrare una donna eccezionale.